La forma, o taglio, è uno dei fattori più importanti nella scelta del diamante: i contorni della pietra possono essere molto diversi gli uni dagli altri ed avere un impatto importante sull'apparenza, sulla percezione di chi li ammira ma anche sul prezzo. Vorreste conquistare un diamante da investimento? Se sì, allora dovrete preoccuparvi anche della forma della gemma che avete scelto.
Da oltre 100 anni, gli esperti in diamanti elaborano le teorie più disparate riguardo al comportamento della luce: calcoli matematici alla mano, oggi è possibile determinare che tipo di taglio migliora la brillantezza del diamante grezzo. In questo capitolo, vi presentiamo brevemente le forme più diffuse del diamante.
Ideato nel 1980 dai tagliatori Betzalel Ambar e Israel Itzkowitz, il taglio Princess è molto diffuso nei gioielli moderni, ma considerato meno prestigioso di altri.
Sobrio, elegante e signorile, seppur difficile da realizzare, il taglio a smeraldo riesce a sublimare la bellezza «trasparente» di una gemma. La forma a smeraldo si adatta particolarmente alle pietre di una purezza garantita. Soprattutto per i diamanti VVS di grandi dimensioni.
Questo taglio occupa il secondo posto per diffusione. Più difficile da realizzare di quanto si creda, deriva dal taglio marquise ma ha 58 faccette, la maggior parte si trova nel padiglione della gemma.
Creato all'inizio degli anni '60 da Lazare Kaplan, la sua forma ovale rappresenta un elegante compromesso tra tradizione e modernità, con una brillantezza rotonda e un'eleganza molto femminile. La sua forma allungata dona alla gemma dinamismo e vitalità.
Il taglio a marquise, o navette, deve il suo nome alla Marchesa di Pompadour. Luigi XV commissionò il taglio di un diamante che rendesse omaggio al magnifico sorriso della dama. Il taglio marquise è ovale nel complesso ma le estremità sono a forma di cono. Con le sue 55 faccette, viene solitamente apprezzato dagli appassionati di arte.
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